RENE BURRI, UTOPIA e FERDINANDO SCIANNA
IL GHETTO DI VENEZIA 500 ANNI DOPO
VENEZIA, CASA DEI TRE OCI
Dal 26 agosto 2016 all’8 gennaio 2017
Sono due autori apparentemente molto diversi quelli che questa mostra, inaugurata di recente, ha l’ambizione di accostare, seppur presentando due lavori automi, attraverso un percorso che, tra i diversi piani della Casa dei Tre Oci, ci accompagna ad apprezzare la visione di circa 150 fotografie dei due grandissimi fotografi, entrambi membri dell’agenzia Magnum.
Ad accoglierci nella sede espositiva è Utopia di René Burri (Zurigo, 1933-2014) che, per la prima volta, riunisce oltre 100 immagini ispirate a importanti opere legate all’architettura del XX secolo nelle quali si testimonia la sua attenzione verso i cambiamenti politici e sociali.
Nelle sue immagini Burri rende tangibile la sua precisa convinzione che l’architettura rappresenti veicolo ed espressione di detti cambiamenti. Il percorso espositivo ci conduce nel suo viaggio alla scoperta delle opere di grandi architetti quali Le Corbusier, Oscar Niemeyer, Mario Botta, Renzo Piano, Tadao Ando e Richard Meier.
Salendo all’ultimo piano della Casa dei Tre Oci ci accoglie invece l’opera di Ferdinando Scianna (Bagheria, 1943) ed il suo reportage fotografico dedicato alla celebrazione dei 500 anni della nascita del Ghetto ebraico di Venezia.
Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo è una raccolta di immagini senza tempo – che qualcuno oggi definirebbe di street photography – nelle quali emerge la non banale, seppur ordinaria, quotidianità della vita del Ghetto attraverso la cristallizzazione di tracce di vissuti che si svelano a noi tra case, “campi”, luoghi di preghiera e di convivialità. A far da cornice a queste storie è l’ambientazione veneziana, quel particolare suo esprimersi in architettura sospesa tra acqua e “terra”.
Dice Scianna: “Si può mentire con le fotografie. Si può persino dire la verità, per quanto ciò sia estremamente difficile. Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo è lo specchio del fotografo.”
Ecco qual è il vero trait d’union tra queste due esposizioni.
Entrambi gli autori ci testimoniamo come siano riusciti a declinare il mondo nello specchio espressivo della loro arte. A noi il piacere di poterne ammirare il loro riflesso.
Di Michela Checchetto
Per saperne di più: Treoci. Il Sito Ufficiale

Ferdinando Scianna, Il sapore visivo della tradizione nell’immagine di un uomo che attraversa il Ghetto – Credits:Ferdinando Scianna/Magnum Photos

Ferdinando Scianna, Visitatori di una comunità ebraica americana attraversano il ponte del Ghetto Vecchio – Credits:Ferdinando Scianna/Magnum Photos
La Gabbia Armonica, Settembre 2016